Resilienza – superare una crisi si può imparare
Resilienza: questa parola così estranea ed elegante definisce la capacità interna di resistenza della nostra anima, la nostra forza psichica, come gestiamo la carica e la pressione nel nostro ambiente complesso e come superiamo le crisi. La buona notizia: la resilienza si può imparare.
La frenesia nella quotidianità aumenta, così come la pressione sul posto di lavoro e la mancanza di chiarezza del mondo. L’equilibrio interno è più debole. Se poi si verifica una vera e propria crisi, ci sentiamo mancare la terra sotto ai piedi e la nostra identità vacilla. In queste situazioni dipende molto dal fatto come accettiamo la crisi, come reagiamo e come ne usciamo. La domanda è quanto resilienti siamo.
Navigare coscientemente attraverso la crisi
La resilienza (deriva dal latino, sta per rimbalzare, non rimanere attaccato) è la nostra forza interna, il nostro sistema immunitario psichico. Una persona con una buona dose di resilienza non si lascia abbattere da situazioni difficili e circostanze opprimenti. Tuttavia, ciò non vuol dire che non lasciamo che una crisi si avvicini a noi. Significa invece, che prendiamo atto consapevolmente del disturbo, lo classifichiamo e proviamo attivamente a reagire ed elaborarlo positivamente. In questo modo un’avversità può diventare un’opportunità per crescere.
Una crisi può essere uno stato produttivo. Tutto quello che dovete fare è togliere il sapore del disastro da lui. - Max Frisch
Rafforzare i fattori protettivi psicologici
La resilienza inizia dalla testa. Già solo la disponibilità ad affrontare una situazione critica e di non schivarla rafforza i propri fattori di resistenza. Inoltre, ci sono altri pilastri su cui si basa una resilienza sana ed efficiente e ognuno di noi può incentivarli in modo mirato. Eccone alcuni:
- ottimismo: «Coltivo un’impostazione di base ottimista e fiduciosa.»
- accettazione: «Non combatto contro cose che non posso cambiare, bensì le accetto.»
- autoefficacia: «Sono internamente convinto che posso influenzare una situazione.»
- responsabilità: «Non sono una vittima e posso gestire una crisi.»
- rete sociale: «Creo relazioni e cerco comprensione appoggio.»
Se riusciamo a reagire a crisi e problemi con questo atteggiamento emozionale positivo, allora siamo anche in grado di affrontare la pressione, i cambiamenti, l’incertezza e le sconfitte della vita. In questo modo impariamo a trarne una conseguenza positiva e, quindi, usciamo più forti da una crisi.
Resilienza nelle aziende
Anche nelle aziende lo stress, le incertezze e i cambiamenti sono all’ordine del giorno. E proprio come una persona in quanto individuo anche un’azienda può reagire a questa pressione con un atteggiamento resiliente.
L’impresa dovrebbe puntare già profilatticamente, ovvero già prima del presentarsi del disturbo, a una cultura aziendale aperta e pronta al dialogo. E se poi si verifica un cambiamento più grande oppure una crisi vera e propria, un’azienda resiliente può reagire con una certa tranquillità. L’importante è che i collaboratori siano integrati dal punto di vista comunicativo sin dall’inizio e che vengano preparati ai cambiamenti.
In un certo senso, un’azienda funziona come un individuo e viceversa: per entrambi è importante allenarsi nel comportamento resiliente nei periodi di calma. Perché il prossimo disturbo è dietro l’angolo. La domanda è solo: quando avverrà?
Resilienza su tutti i canali
Visana si impegna in modo mirato per rafforzare la resilienza. Nei suoi «Flashlight» (www.visana.ch/it/clienti_aziendali/gas/novita_flashlights), che si occupano del rafforzamento della salute mentale, troverete la documentazione per quadri dirigenti e collaboratori sul tema resilienza. Inoltre, il prossimo anno Visana offre per la prima volta il seminario «Promuovere la resilienza». Il programma del seminario lo trovate sul sito www.visana.ch/gas.