Non sarebbe male, di tanto in tanto, farsi vedere su Instagram o TikTok per quelli che si è veramente. Ma spesso la realtà è un’altra. Filtri e applicazioni dedicate rendono gli occhi più grandi, la pelle più liscia e le gambe più slanciate.
Il fatto che giovani e giovanissimi non siano sempre contenti del loro aspetto fisico è del tutto normale e fa parte del processo di crescita. Tuttavia, la cosa si complica quando i costanti confronti e le immagini irrealistiche che consumano distorcono la percezione che hanno di loro stessi e, nel peggiore dei casi, spianano la strada a un disturbo dell’alimentazione.
La dottoressa Armita Tschitsaz è psicologa responsabile presso il Centro terapeutico per i disturbi dell’alimentazione di Berna.
Abbiamo parlato con lei di disturbi dell’alimentazione e le abbiamo chiesto quando i genitori dovrebbero iniziare a preoccuparsi e come possono aiutare le loro figlie e i loro figli.
Dottoressa Tschitsaz, quali tipi di disturbi dell’alimentazione esistono e in cosa si differenziano?
Il nostro sistema diagnostico distingue tra anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata («binge eating») e le loro varianti atipiche. Esistono poi altre forme più rare di disturbi dell’alimentazione clinici. Inoltre, ci sono disturbi specifici dell’età infantile, come il picky eating* o l’ARFID* (disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo).
È sempre possibile riconoscere dall’esterno un disturbo dell’alimentazione?
A volte i disturbi dell’alimentazione si concretizzano in cambiamenti della forma fisica e del peso. A quel punto sono riconoscibili.
Quali conseguenze possono avere i disturbi dell’alimentazione?
Le conseguenze fisiche e psicologiche di una cattiva nutrizione sono molteplici: a livello fisico, si hanno ripercussioni sul sistema nervoso centrale, sul metabolismo, sugli ormoni e sul sistema cardiovascolare. Tra i vari effetti vi sono perdita di capelli, atrofia muscolare, osteoporosi, disfunzioni della tiroide o problemi di digestione. Nelle ragazze può verificarsi anche un’assenza di mestruazioni.
A livello psichico, invece, una cattiva nutrizione può portare a umore depresso, riduzione delle prestazioni scolastiche e isolamento sociale. Spesso le persone colpite da questi disturbi sono ossessionate da calorie e alimentazione.
Quali sono i fattori che possono favorire l’insorgere di un disturbo dell’alimentazione?
La ricerca individua alcuni fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi dell’alimentazione nella nostra società. Tra questi: la sovraesposizione agli ideali di bellezza dei media, un atteggiamento esageratamente rigido nei confronti della salute o il confronto tra pari* nelle e nei giovani.
Il consumo di social media e i confronti costanti hanno un effetto negativo sulla percezione che si ha di sé?
La ricerca conferma in modo univoco l’effetto negativo che i social media hanno sugli adolescenti. Con giovani alla ricerca del corpo ideale, il confronto costante sui social network porta a seguire modelli fisici irrealistici.
Inoltre, esistono degli studi che dimostrano che alcuni show di casting come «Germany’s Next Topmodel» o determinate immagini nelle riviste (Vogue, ecc.) si ripercuotono negativamente sulla percezione che le e i giovani hanno del proprio corpo.
Quand’è che i genitori dovrebbero iniziare a preoccuparsi?
Quando si saltano regolarmente pasti, quando si vogliono mangiare soltanto cibi sani o con basso apporto calorico e quando si pratica sport in maniera smisurata. Il campanello d’allarme dovrebbe accendersi anche quando la ragazza o il ragazzo si preoccupano molto di alimentazione e calorie.
Dov’è che le persone colpite possono trovare aiuto?
I genitori di giovani e giovanissimi dovrebbero rivolgersi al medico di famiglia o a uno psicoterapeuta medico / psicologico per valutare i successivi accertamenti da eseguire.
Quando si pensa ai disturbi dell’alimentazione la mente va subito a ragazze e donne giovani. Eppure, ultimamente si parla sempre più anche di giovani uomini che sviluppano disturbi del genere. Il fenomeno è aumentato nei maschi?
Non abbiamo dati statistici al riguardo. Eppure anche i maschi soffrono di anoressia. Spesso si sviluppano casi di cosiddetta «anoressia atletica», vale a dire che il soggetto percepisce un’estrema necessità di allenarsi e fa moltissimo sport per arrivare ad avere un corpo muscoloso.
Quali sono le terapie per trattare i disturbi dell’alimentazione?
In genere si ricorre alla psicoterapia, che può essere affiancata da una consulenza sull’alimentazione in modo da organizzare meglio i pasti all’interno della giornata. Alcune persone trovano giovamento anche dalle terapie non verbali, come l’arteterapia.
Spesso i genitori non sanno cosa fare e non sanno se e come approcciare il problema. Ha qualche suggerimento per loro?
Affrontate l’argomento trasmettendo interesse, preoccupazione ma soprattutto empatia. Cercate di andare a fondo e capire le preoccupazioni di vostra figlia o vostro figlio. Chiedetele o chiedetegli come potete essere d’aiuto. Per esempio, potreste proporre di chiedere un consulto insieme. Accompagnate vostra figlia o vostro figlio dal medico di famiglia / dallo psicologo.
Cosa si intende per confronto tra pari?*
Per pari si intendono persone della stessa età, dello stesso sesso e con interessi simili. Soprattutto in età adolescenziale, i gruppi di pari sono utilizzati come gruppi di confronto per sviluppare liberamente la propria personalità e trovare sostegno negli altri. Il gruppo di pari determina le attività del tempo libero, le abitudini alimentari, gli stili di abbigliamento e le preferenze musicali.
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