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Lasciare «Pensione Mamma» e trasferirsi in un appartamento tutto per sé: per molti è come fare un salto nel vuoto. Prima di iniziare la ricerca di un appartamento sarebbe opportuno chiedersi che tipo di vita ci si vuole accingere a fare: da soli e autonomi in un appartamento o piuttosto in un appartamento condiviso, con alcune «restrizioni»?
Prima di iniziare la ricerca del primo appartamento tutto per sé è bene fare ordine nella propria situazione finanziaria. Qual è il mio budget?
Si deve calcolare l’affitto dell’appartamento, compresi i costi accessori. Poi ci sono le spese di trasloco, le tasse di registrazione, le assicurazioni, le tasse, i contratti, il costo della vita, le spese per il tempo libero e i mobili. La regola empirica è: le spese di affitto per un appartamento o una camera in un appartamento condiviso non devono superare un terzo del reddito netto.
Bisogna innanzitutto cercare e trovare un appartamento adatto. Gli alloggi a prezzi accessibili sono rari, soprattutto in città. Vale la pena di affiggere gli annunci all’università, coinvolgere gli amici o cercare sui siti web di annunci immobiliari. Può anche essere utile abbonarsi ad alcune newsletter della città (per esempio ronrop.ch). Molti appartamenti vengono affittati anche tramite canali non ufficiali.
Anche se il primo appartamento tutto per sé o la prima stanza in appartamento condiviso molto probabilmente non saranno la casa della vita, è bene porsi alcune domande:
Avete trovato un appartamento? Ora è il momento di pensare all’arredamento. Prima di uscire per gli acquisti è importante definire il budget per l’arredamento, ripensare attentamente a ogni stanza e compilare una lista di articoli:
Non occorre che il primo appartamento tutto per sé venga subito arredato alla perfezione. Quando è toccato a me, ho comprato un sacco di cose da amici, parenti, al mercatino dell’usato o su Ricardo/Tutti e simili ed è stato l’ideale per iniziare.
L’entusiasmo per lo spazio conquistato, i nuovi mobili e i coinquilini fa scivolare spesso in secondo piano il pensiero di un’adeguata copertura assicurativa. Ma la nuova indipendenza implica che, oltre alla nuova casa, sia necessario prendersi cura delle assicurazioni. Che si tratti di mobilia domestica o di responsabilità civile personale: informarsi conviene.
L’assicurazione di mobilia domestica (obbligatoria a seconda del luogo di domicilio) copre i danni a mobili, elettrodomestici o attrezzature sportive. L’assicurazione di responsabilità civile privata paga i danni che vengono causati accidentalmente a terze parti; copre anche i danni arrecati all’appartamento in locazione, per esempio i graffi a una piastra elettrica. Non è obbligatoria, ma fortemente raccomandata.
>> Assicurazione di mobilia domestica
>> Assicurazione di responsabilità civile privata
Per assicurarsi che dopo il trasloco nel nuovo appartamento tutto funzioni correttamente, vale la pena notificare il nuovo indirizzo il prima possibile.
Il nuovo indirizzo deve essere comunicato ai seguenti uffici pubblici e fornitori di servizi:
Il locatore o l’amministrazione effettuerà la consegna ufficiale dell’appartamento. Insieme si percorrono tutte le stanze e i difetti vengono annotati nella cosiddetta lista dei difetti. Questo è importante, perché altrimenti dovreste pagare per danni che non sono stati causati da voi. Assicuratevi che tutto sia in regola. Forse ci si può far accompagnare da un genitore o da un’amica.
una volta che vi siete trasferiti, andate a presentarvi brevemente ai vostri vicini. È un gesto che riscuote simpatia e crea una buona atmosfera domestica.