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Mentre facevo ricerca sulla disintossicazione dai dispositivi digitali, ho trovato alcune statistiche. Secondo una di queste, l’adulto medio tocca, scorre o clicca lo schermo del suo smartphone circa 2600 volte al giorno (Tedesco).
Non poco, vero?
Quante volte vediamo adulti o adolescenti seduti su una panchina in compagnia di colleghi o amici, tutti intenti a fissare il proprio telefono? Questa statistica mi turba. In fin dei conti, una bella chiacchierata con gli amici non dovrebbe essere in cima alla lista delle priorità di una persona? Maledetto smartphone!
Mi chiedo se rientro anche io nella media. O se magari l’uso che faccio io del telefono è ancora perfettamente accettabile.
Tutto inizia di prima mattina, alle 6, quando suona la sveglia. Ops, volevo dire il cellulare... A svegliarmi è la mia canzone preferita. Ma il prezzo che ho dovuto pagare per ascoltarla è stato caro: lo smartphone ha «dormito» accanto a me tutta la notte.
Secondo lo studio, questo è il primo errore della lista!
Sappiamo che passare più di quattro ore davanti a uno schermo, indipendentemente da quando lo si fa, aumenta di tre volte la probabilità di dormire male. Figuriamoci se il cellulare è accanto al letto! Per l’ennesima volta mi ripropongo di bandire il mio smartphone dalla camera da letto.
A questo punto sono sveglia, spengo la musica e mi trascino in bagno.
Ovviamente il telefono è con me. Accendo internet, controllo chi mi ha scritto su WhatsApp o cosa mi sono persa durante la notte. Visualizzo le e-mail e vado su Facebook, Instagram e TikTok... tutto mentre sono in bagno.
Notifica non prevista: oggi devo andare in ufficio, anche se avevo programmato diversamente la mia giornata. Mi viene in mente la canzone che fa «Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente...». La cerco su Youtube, la ascolto e sorrido.
Il mio fedele accompagnatore è vicino al lavandino, poi mi segue fino alla macchinetta del caffè e in autobus, dove lo tiro fuori dalla tasca.
Controllo il meteo, leggo le notifiche, organizzo le riunioni...
Ma, aspetta un attimo: non sono nemmeno arrivata in ufficio! Arrivo, scrivo articoli per il blog, passo diverse ore su Internet e sono sempre attiva a livello digitale. Lo smartphone è sempre sulla scrivania perché – non si sa mai – potrebbe arrivare qualcosa di importante.
Farà bene alla mia produttività? Naturalmente controllo anche se il lavoro che ho svolto ha un bell’aspetto anche sullo smartphone. Insomma, non posso farne a meno. E questo durante tutta la giornata. Lo smartphone è proprio l’ultima cosa che spengo la sera.
Rileggendo quello che ho scritto, un «digital detox» mi farebbe solo bene.
I vantaggi sono più degli svantaggi e anche i piccoli passi conducono alla meta.
La buona notizia è che brevi pause dallo schermo sono già sufficienti a recuperare e disintossicarsi sia fisicamente che psicologicamente. I risultati sono meno stress, sonno migliore, aumento della concentrazione e maggiori stimoli alla produzione dell’ormone della felicità. Inoltre, passare meno tempo davanti agli schermi permette di riposare gli occhi. E magari il tempo tolto a questa attività può essere reinvestito per fare più sport o attività fisica.
Credo di consumare contenuti digitali almeno come la media degli utenti.
Per questo ho deciso, a partire da ora, di dichiarare guerra al sovraccarico di stimoli regalatomi dai dispositivi digitali e di disintossicarmi almeno una volta al mese. Ciò significa un’intera giornata lontano dagli schermi, o comunque facendone scarsissimo uso.
Che ne dite di farlo anche voi?