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Il mio primo appartamento!

Patrizia Catucci
Patrizia Catucci
Lasciare la casa dei genitori, la libertà chiama! Avere per la prima volta un appartamento tutto per sé è l’inizio di una nuova fase della vita, ma comporta anche spese e impegni. Come si fa a traslocare senza problemi?

Lasciare «Pensione Mamma» e trasferirsi in un appartamento tutto per sé: per molti è come fare un salto nel vuoto. Prima di iniziare la ricerca di un appartamento sarebbe opportuno chiedersi che tipo di vita ci si vuole accingere a fare: da soli e autonomi in un appartamento o piuttosto in un appartamento condiviso, con alcune «restrizioni»?

Traslocare è senz’altro positivo, ma richiede anche un notevole impegno. Per facilitare l’inizio della nuova fase della vita in un nuovo appartamento, da soli o in condivisione, abbiamo raccolto alcuni utili consigli:

Passaggio n. 1: calcolare il budget – posso permettermi un appartamento?

Prima di iniziare la ricerca del primo appartamento tutto per sé è bene fare ordine nella propria situazione finanziaria. Qual è il mio budget?

 

Si deve calcolare l’affitto dell’appartamento, compresi i costi accessori. Poi ci sono le spese di trasloco, le tasse di registrazione, le assicurazioni, le tasse, i contratti, il costo della vita, le spese per il tempo libero e i mobili. La regola empirica è: le spese di affitto per un appartamento o una camera in un appartamento condiviso non devono superare un terzo del reddito netto.

Passaggio n. 2: la ricerca di un appartamento o di una stanza in appartamento condiviso

Bisogna innanzitutto cercare e trovare un appartamento adatto. Gli alloggi a prezzi accessibili sono rari, soprattutto in città. Vale la pena di affiggere gli annunci all’università, coinvolgere gli amici o cercare sui siti web di annunci immobiliari. Può anche essere utile abbonarsi ad alcune newsletter della città (per esempio ronrop.ch). Molti appartamenti vengono affittati anche tramite canali non ufficiali.

Anche se il primo appartamento tutto per sé o la prima stanza in appartamento condiviso molto probabilmente non saranno la casa della vita, è bene porsi alcune domande:

 

  • Che dimensioni deve avere il mio appartamento?
  • Posso permettermi l’appartamento? L’affitto è equo?
  • Il posto è ben collegato alla scuola o al lavoro?
  • Che impressione ho dei vicini e/o vado d’accordo con i miei coinquilini e le mie coinquiline?
  • Come è la situazione riguardante la privacy (possibilità di isolarsi, camera propria)?
  • La vita nell’appartamento condiviso è organizzata nel migliore dei modi (orari di pulizia, donna delle pulizie, i coinquilini hanno idee simili in questo senso, ecc.)?

Passaggio n. 3: l’arredamento

Avete trovato un appartamento? Ora è il momento di pensare all’arredamento. Prima di uscire per gli acquisti è importante definire il budget per l’arredamento, ripensare attentamente a ogni stanza e compilare una lista di articoli:

 

  • Quali mobili sono necessari in soggiorno, in camera da letto, nel bagno?
  • Quali sono le misure massime dei mobili?
  • Quali elettrodomestici e quali utensili servono in cucina?
  • Trasferirsi in un appartamento già condiviso? Grande! Cosa c’è già in casa?

 

Non occorre che il primo appartamento tutto per sé venga subito arredato alla perfezione. Quando è toccato a me, ho comprato un sacco di cose da amici, parenti, al mercatino dell’usato o su Ricardo/Tutti e simili ed è stato l’ideale per iniziare.

Passaggio n. 4: fissare una data per le assicurazioni e registrarsi

L’entusiasmo per lo spazio conquistato, i nuovi mobili e i coinquilini fa scivolare spesso in secondo piano il pensiero di un’adeguata copertura assicurativa. Ma la nuova indipendenza implica che, oltre alla nuova casa, sia necessario prendersi cura delle assicurazioni. Che si tratti di mobilia domestica o di responsabilità civile personale: informarsi conviene.

 

L’assicurazione di mobilia domestica (obbligatoria a seconda del luogo di domicilio) copre i danni a mobili, elettrodomestici o attrezzature sportive. L’assicurazione di responsabilità civile privata paga i danni che vengono causati accidentalmente a terze parti; copre anche i danni arrecati all’appartamento in locazione, per esempio i graffi a una piastra elettrica. Non è obbligatoria, ma fortemente raccomandata.

 

>> Assicurazione di mobilia domestica

>> Assicurazione di responsabilità civile privata

 

Passaggio n. 5: pianificare il cambio di indirizzo

Per assicurarsi che dopo il trasloco nel nuovo appartamento tutto funzioni correttamente, vale la pena notificare il nuovo indirizzo il prima possibile.

 

Il nuovo indirizzo deve essere comunicato ai seguenti uffici pubblici e fornitori di servizi:

 

  • Ufficio postale: si può organizzare un ordine di rispedizione in modo da essere certi di ricevere la posta inviata all’indirizzo sbagliato.
  • Operatore di telefonia mobile, Internet e connessione via cavo: le connessioni per Internet e TV dovrebbero essere attivate in tempo per l’ingresso nel nuovo appartamento. La connessione spesso richiede alcuni giorni / alcune settimane.
  • Elettricità
  • Banca, assicurazioni, cassa malati, medico
  • Serafe (radio, TV)
  • Licenza di condurre
  • Datore di lavoro, scuola
  • Amici, parenti, club sportivi, ecc.
  • Subito dopo il trasloco è importante depositare i documenti in comune per registrarsi. Se questo non viene fatto entro 14 giorni, a seconda del comune si può anche essere multati.

Qualche giorno prima di trasferirsi

Il locatore o l’amministrazione effettuerà la consegna ufficiale dell’appartamento. Insieme si percorrono tutte le stanze e i difetti vengono annotati nella cosiddetta lista dei difetti. Questo è importante, perché altrimenti dovreste pagare per danni che non sono stati causati da voi. Assicuratevi che tutto sia in regola. Forse ci si può far accompagnare da un genitore o da un’amica.

Consiglio:

una volta che vi siete trasferiti, andate a presentarvi brevemente ai vostri vicini. È un gesto che riscuote simpatia e crea una buona atmosfera domestica.

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