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Donazione di organi

Stephan Fischer
Stephan Fischer
Attualmente in Svizzera sono quasi 1500 le persone in attesa di trapianto d’organi. Purtroppo ci sono troppo poche persone pronte a donare i propri organi. Ogni anno si conta un centinaio di persone morte per questo motivo. E voi? Donerete i vostri organi quando passerete a miglior vita?

La morte non è un argomento piacevole da affrontare. Questo è uno dei motivi per cui ce ne occupiamo il meno possibile. D’altronde chi è che vuole che sul capezzale di morte gli vengano estratti il cuore, i reni, il fegato o il pancreas? E poi magari anche prima di essere veramente deceduti, proprio come ogni tanto vediamo in alcune strane pellicole hollywoodiane... Al solo pensiero ci assale una strana sensazione. Se, però, analizziamo la tematica da un lato più oggettivo, il punto di vista cambia radicalmente.

Donare non è uno svantaggio

I miei organi possono essere estratti solo se mi è stata attestata la morte cerebrale. Mi fido del fatto che i medici in Svizzera siano consapevoli della loro grande responsabilità nei confronti di pazienti e familiari e che si attengano alla legge. E credere che in caso di emergenza i medici assistano male i potenziali donatori di organi soltanto perché vogliono le loro interiora, mi pare francamente molto assurdo.

Attesa ansiosa per la notizia liberatoria

Chi dona i propri organi salva delle vite umane, secondo il motto «Uno muore, uno continua a vivere». Non voglio sembrare irrispettoso, ma penso che sia questo il succo del discorso. Già da anni porto sempre con me, nel mio portafoglio, la tessera di donatore (naturalmente spero che non serva ancora per molti anni). Quando un giorno sarò morto, i miei organi non mi serviranno più. Un’altra persona, invece, ne sarebbe molto grata. Come già detto, al momento ci sono 1500 persone che aspettano con ansia la notizia liberatoria che annunci «Sì, abbiamo un organo adatto a Lei». Ammetto che è poco gratificante che non ci sia nessuno a ringraziarmi, ma fin lì non mi importerà più di tanto.

Registro online a partire dal 1° ottobre 2018

Donare gli organi è facoltativo e lo sarà anche in futuro. Chi non vuole donare i propri organi per qualsivoglia motivo, non deve farlo. Tuttavia, ci si dovrebbe porre la domanda: in caso di malattia vorrei che mi fosse trapiantato un organo di un’altra persona? Chi risponde con un sì, di conseguenza dovrebbe anche donare. È possibile confermare la propria volontà di donare gli organi mediante la tessera di donatore che si tiene nel portafoglio, oppure dal 1° ottobre 2018 ci si può iscrivere nel Registro nazionale di donazione d’organi sul sito di Swisstransplant. Inoltre, si consiglia anche di informare i propri familiari su cosa si pensa della donazione degli organi. In questo modo, in caso di dubbio, possono prendere una decisione, se non si dovesse trovare la tessera di donatore o se dovesse mancare l’iscrizione nel registro. Così si può salvare la vita a un’altra persona.

Iniziativa popolare «Favorire la donazione di organi e salvare vite umane»

A ottobre 2017 la Junior Chamber International (JCI) ha lanciato l’iniziativa popolare volta a incoraggiare la donazione di organi. Questa si pone il chiaro obiettivo di portare avanti una modifica della costituzione per rendere qualsiasi adulto un potenziale donatore di organi in caso di decesso, a meno che lo stesso non abbia espresso ancora in vita il relativo rifiuto facendolo trascrivere in un registro ufficiale. Con questa «soluzione di opposizione» l’iniziativa vorrebbe raggiungere l’aumento dei potenziali donatori, al fine di poter salvare più vite possibili. La raccolta delle firme è ancora in corso. Il 15 settembre (Giornata nazionale della donazione di organi) si terrà un evento nazionale di raccolta firme in diverse città svizzere.

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