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Escursioni con le racchette da neve: quiete nel silenzio

Georges Althaus
Georges Althaus
Accompagniamo il nostro autore Georges Althaus nella sua escursione con le racchette da neve nella Diemtigtal (BE). In questo articolo ci racconta perché ama passeggiare con le ciaspole e quali sono i suoi consigli per le escursioni nella neve.

L'escursione con le racchette da neve di George nella Diemtig Valley

«Scivolo leggero nel bianco abbagliante del paesaggio, la neve soffice scricchiola sotto i miei piedi, sopra di me l’azzurro intenso del cielo. Dalla bocca mi escono nuvolette di vapore. Un passo dopo l’altro avanzo nel magico silenzio, lasciandomi sopraffare dalla profonda quiete.

 

Mi viene in mente Goethe: «Su ogni cima | è pace; | in ogni chioma | senti appena | un alito ...» – proprio così! Camminare può essere inebriante e rilassante.

Sentiero delle racchette da neve Hohmad

«Alle nove in punto, la prima seggiovia mi porta cigolando fino in cima, a Nüegg, ai piedi del Wiriehorn. Un caffè per scaldarsi e un ultimo controllo a tutto il mio armamentario. Poi mi allaccio gli scarponi, afferro i bastoncini e via, si parte. Davanti ai miei occhi si stende un percorso di quattro chilometri e mezzo sulla Hohmad, con cinquecento metri di dislivello. Se me la prendo comoda, in cinque ore sono di ritorno al punto di partenza.»

«Tutti i sentieri della Diemtigtal sono ben segnalati; mi limito a seguire i simboli delle racchette da neve sui cartelli rosa: non serve né il GPS né una cartina stampata in scala 1:25'000. Tuttavia, su percorsi più estremi sono fondamentali una pianificazione minuziosa e una particolare attenzione ai fattori attrezzatura, tempo atmosferico, ambiente e topografia. Infatti, da ben protetto abitante delle pianure, per il quale in genere il tempo è quello che si vede nel meteo, sono consapevole di consegnarmi anima e corpo alla vita alpina.

 

Qui le regole hanno un tono un po’ più severo e un accento più marcato sui pericoli. Ovunque, soprattutto nella neve, sono in agguato invisibili trappole, radici e ripidi burroni; le condizioni del tempo possono precipitare nel giro di un quarto d’ora e di solito non c'è un rifugio caldo e sicuro ad attenderci dietro il primo abete.»

 

Escursioni con le racchette da neve: cosa ci vuole

  1. Buone calzature: impermeabili, alte almeno fino alla caviglia, calde e ben isolate. Eventualmente si possono indossare anche delle ghette, per evitare che la neve entri nelle scarpe.
  2. Racchette da neve: le moderne racchette da neve sono di plastica flessibile e dotate di un attacco con cinghie che consente di adattarle a qualsiasi scarpa. Sono leggere, robuste e hanno una buona tenuta anche sui pendii ripidi. I modelli classici sono di alluminio, più grandi e perciò più adatti alla neve alta, poiché danno una spinta maggiore. Non risparmiate e scegliete una fattura di buona qualità. L’ideale è chiedere consiglio a un negozio specializzato oppure fare le prime esperienze con un’attrezzatura a noleggio.
  3. I bastoncini offrono una tenuta e una sicurezza supplementari nelle escursioni. Meglio se provvisti di una rondella grande per la neve.
  4. Come per altri sport invernali: abbigliamento a cipolla, adeguato alla temperatura e al tempo annunciato.
  5. Cibo e bevande per il viaggio.
  6. Protezione solare e occhiali da sole sono estremamente importanti poiché il sole non brilla solo dall’alto, ma viene anche riflesso dalla neve.
  7. Cartine fisiche, cellulare con GPS e app, come ad esempio l’app gratuita dell’Ufficio federale di topografia swisstopo con tutte le carte nazionali.
  8. Swiss Snow è un’app ben fatta, edita da MySwitzerland.ch, che contiene bollettini della neve completi e informazioni sulla situazione delle valanghe.

 

E non è tutto: Internet è piena di proposte e itinerari in tutta la Svizzera.

Sono arrivato in vetta, mi sembra di essere sul tetto del mondo:

Sono arrivato in vetta, mi sembra di essere sul tetto del mondo. La vista è magnifica, passando sopra gli abeti imbiancati scende giù a valle fino al Lago di Thun, che da qui pare di un blu quasi lezioso. Il panorama mi fa dimenticare di aver sudato un po’ per raggiungere il traguardo e che nel punto più ripido della salita mi sono ripromesso di mettermi un po’ più in forma per la prossima escursione. E sì, interiormente si fa largo una fierezza che scalda il cuore, accompagnata da una piacevole soddisfazione per l’impresa compiuta. In un certo senso è come ritrovare sé stessi. La natura selvaggia in fondo è la casa primordiale dell’uomo!

Le escursioni con le racchette da neve sono relativamente semplici dal punto di vista tecnico e non tanto diverse da una normale camminata. Mi sono presto reso conto che il baricentro del corpo è al centro sopra le racchette e che i miei passi devono essere uniformi e paralleli. Tuttavia camminare nella neve, specialmente quella farinosa, è un tantino più faticoso, soprattutto se si vuole salire di qualche metro di dislivello.

 

Così, per iniziare ho scelto un itinerario non troppo lungo e stancante. Ma il difficile deve ancora venire: la discesa ripida. Comunque, inclinando la schiena leggermente indietro e tenendo le ginocchia un po’ piegate, ci si riesce agevolmente. Raggiungo addirittura in anticipo la seggiovia e dondolando scendo verso valle, dove è già tutto il giorno che mi attende un crostone al formaggio.»

Escursioni con le racchette da neve: un paio di consigli

  • Proprio perché le racchette da neve sono adatte a tutti, anche ai bambini, e la tecnica non è molto impegnativa, non bisogna sopravvalutarsi né fisicamente né tecnicamente. Nella natura l’obiettivo da porsi è tutto il contrario della fretta.
     
  • Normalmente le escursioni con le racchette da neve non sono pericolose, la maggior parte delle piste è battuta e segnalata. Se però desiderate uscire dagli itinerari contrassegnati, conviene farvi accompagnare da una guida locale e/o richiedere un’adeguata formazione a un club alpino. Così potrete valutare i possibili pericoli e conoscere le regole di comportamento.
     
  • Spesso vi troverete nel bel mezzo della natura incontaminata. E sebbene regni la quiete, non siete soli: fagiani di monte, camosci, caprioli, lepri, tassi e volpi hanno una vita più dura d’inverno e soprattutto in questa stagione hanno bisogno di pace e tranquillità. Rispettate le zone di protezione della selvaggina e non disturbate gli animali mentre sono in letargo o mangiano.

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