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L’ADHD nelle donne

Corinne Dubacher
Corinne Dubacher
Perché, nelle ragazze e nelle donne, l’ADHD viene diagnosticato più tardi o non viene diagnosticato affatto? Che cosa vuol dire avere l’ADHD? A chi possono rivolgersi le persone interessate? E come viene trattato? In questo articolo scoprirete questo e tanto altro ancora.

Il tema del disturbo da deficit di attenzione / iperattività (ADHD) negli adulti e soprattutto nelle donne, è molto dibattuto, in particolare sui social media. Su Instagram e Tiktok circolano molti video sull’argomento. Se, da un lato, questa visibilità aumenta la consapevolezza nei confronti di questo disturbo, dall’altro c’è il rischio che alle persone veramente colpite non venga riconosciuta questa diagnosi, poiché quasi tutti presentiamo alcuni dei «sintomi» che la contraddistinguono.

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Che cos’è l’ADHD?

L’ADHD è un modo diverso di pensare, sentire e agire. Il cervello delle persone con ADHD differisce nel modo in cui i neuroni comunicano e si connettono tra loro. Questo riguarda soprattutto le aree del cervello che controllano l’attenzione, il controllo degli impulsi e il sistema di gratificazione e ricompensa. 

Buono a sapersi

 

non esiste una sola forma di disturbo da deficit di attenzione / iperattività; piuttosto, si manifesta in molti modi. Fondamentalmente si distingue tra tre sottotipi:

 

  • tipo disattento e trasognato = ADD
  • tipo iperattivo-impulsivo = ADHD
  • tipo misto combinato = ADHD / ADD 

Mentre per alcuni soggetti l’ADHD non comporta alcuna difficoltà o quasi, altri sentono che la loro qualità di vita è fortemente limitata da questo disturbo. Fanno fatica a strutturare la loro vita quotidiana e soffrono perché non possono realizzare appieno il loro potenziale.

Come si presenta l’ADHD in età adulta, soprattutto nelle donne?

Le persone con un «cervello iperattivo» dicono di sé: «Il mio cervello non sta mai fermo. Le rotelle girano sempre». Nel libro omonimo (in tedesco «Kirmes im Kopf»), l’autrice Angelina Boerger lo descrive come un «luna park nella testa». Come un costante impulso interiore a fare qualcosa, per poi non farlo. Come una lista infinita di cose da fare.

 

 

  • Si iniziano tante cose diverse, ma poi si fa fatica a portarle a termine.
  • Ogni giorno si ha una nuova idea, che poi viene scartata subito dopo perché è troppo faticosa da realizzare o perché il progetto successivo è già in agenda.
  • Ci si sente irrequieti, si ha difficoltà a concentrarsi e ci si distrae facilmente.
  • Il lavoro di routine è un’impresa, proprio come i programmi vincolanti.
  • Tuttavia, se si è interessati a un argomento, si può sviluppare la cosiddetta «iperfocalizzazione» e immergersi profondamente nella materia.
  • Nella conversazione si tende a parlare molto e velocemente e talvolta anche a dire cose di cui poi ci si pente.

 

Tipicamente, nelle donne con ADHD si riscontra una bassa autostima, controbilanciata però da un’elevata resilienza. Irene Beerli del centro di consulenza adhs20+ ci ha detto a questo proposito: «Fin da piccole, queste donne hanno dovuto superare ostacoli e incontrare resistenze. Le donne con ADHD sono spesso molto empatiche, hanno un forte senso della giustizia e antepongono i bisogni degli altri ai propri».

Perché l’ADHD è così difficile da diagnosticare nelle ragazze e nelle donne?

L’ADHD colpisce sia i bambini e gli adolescenti che gli adulti. Le donne ne sono colpite con la stessa frequenza degli uomini, ma spesso lo vivono in modo completamente diverso. Se nei ragazzi e negli uomini l’ADHD tende a manifestarsi attraverso sintomi esterni come l’iperattività e l’impulsività, le ragazze e le donne colpite da questo disturbo tendono piuttosto a essere trasognate, ad avere problemi di concentrazione e a soffrire di un’irrequietezza interiore.

 

Il termine ADHD evoca immediatamente l’immagine del «saltamartino»: un bambino vivace che non riesce a stare fermo, disturba le lezioni e ha voti bassi. Ma l’ADHD è molto più che iperattività. Il suo spettro è ampio ed è suddiviso nelle caratteristiche principali di iperattività, disturbo dell’attenzione e impulsività.

 

Se una ragazza va bene a scuola (anche se fa sempre e solo il minimo indispensabile) e non si fa notare negativamente in nessun altro modo, è possibile che il suo ADHD rimanga a lungo non diagnosticato o addirittura che non venga mai diagnosticato. E che caratteristiche come l’impazienza, il minimalismo, la capacità di entusiasmarsi, l’essere trasognata o persino la rabbia e l’aggressività vengano erroneamente etichettate come tratti del carattere.

Come si manifesta l’iperattività negli adulti?

  • Inefficienza sul lavoro
  • Irrequietezza durante le lunghe riunioni
  • Tendenza a non rispettare i limiti di velocità alla guida
  • Tendenza a interrompere gli altri
  • Commenti inappropriati

 

Come si manifestano i disturbi da deficit di attenzione negli adulti?

  • Frequenti errori di distrazione (ad es. dimenticarsi di firmare i moduli)
  • Mancata lettura delle istruzioni
  • Difficoltà a svolgere il lavoro di routine e a leggere lunghe dissertazioni
  • Tendenza a evitare compiti che richiedono molto lavoro mentale / molta resistenza
  • Tendenza a smarrire o perdere oggetti di uso quotidiano (ad es. chiavi, smartphone)
  • Facilità a lasciarsi distrarre da conversazioni, musica, e-mail, chiamate e messaggi

 

Come si manifesta l’impulsività negli adulti?

  • Tendenza a interrompere gli altri, a terminare le frasi altrui
  • Facilità a innervosirsi
  • Tendenza ad agire o parlare senza pensare alle conseguenze (pentendosi in seguito di quanto fatto)
  • Guida rischiosa nel traffico stradale; facilità ad arrabbiarsi con gli altri
  • In fila: difficoltà ad aspettare il proprio turno
  • Acquisti d’impulso

Ho l’ADHD?

 

Sospettate di essere affetti da ADHD (disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività)? Il test per l’ADHD (in tedesco) del centro di consulenza adhs20+ può darvi una prima risposta.   Se ottenete 20 o più punti , è consigliabile rivolgersi a uno/a specialista (consulenza ADHD / specialisti ADHD).

È consigliabile fare accertamenti se...

 

  • igliabile fare accertamenti se...

  • ... avete la sensazione di non sfruttare appieno il vostro potenziale e vorreste che non fosse così.
  • ... vi sembra di imbattervi continuamente in qualche ostacolo senza sapere esattamente cosa stiate «sbagliando».
  • ... vi è stato detto fin da piccoli che eravate pigri, che potevate farcela se solo aveste voluto.
  • ... commettete molti errori di distrazione.
  • ... vi distraete facilmente.
  • ... spesso rimandate le cose o non le fate affatto perché sono troppo faticose.
  • ... il lavoro di routine è una sofferenza per voi.

La diagnosi mi aiuterà?

Una diagnosi è sempre d’aiuto, a qualsiasi età. Molte persone raccontano di essere felici di avere finalmente una risposta. Vedere nero su bianco che i sintomi non sono frutto della loro immaginazione, che non sono «pazze», può essere liberatorio.

 

E, allo stesso tempo, avere una diagnosi non vuol dire per forza dover assumere medicamenti ogni giorno o doversi sottoporre a una terapia. Alcuni hanno già sviluppato con successo delle strategie nel corso della loro vita e riescono ad affrontare bene la quotidianità. Altri vorrebbero un maggiore supporto in determinate situazioni e sono felici di accettarlo.

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Come si cura l’ADHD?

Esistono vari modi per migliorare la qualità di vita di chi soffre di ADHD. Nella maggior parte dei casi si utilizza una combinazione di stimolanti (medicamenti) e di terapia cognitivo-comportamentale o coaching per l’ADHD.

Stimolanti

I medicamenti stimolanti per l’ADHD possono contribuire ad aumentare la concentrazione e a ridurre l’iperattività, migliorando l’equilibrio dei neurotrasmettitori nel cervello. In questo modo, per le persone colpite è più facile affrontare i propri compiti in modo più concentrato e tranquillo.

 

Terapia cognitivo-comportamentale

Nella terapia comportamentale, chi soffre di ADHD impara a superare gli schemi di pensiero negativi e a riconoscere i propri punti di forza. Questa terapia viene svolta da professionisti appositamente formati.

 

Coaching per l’ADHD rivolto agli adulti

Il coaching per l’ADHD non è una psicoterapia. Il coach fa per così dire da «specchio» e sostiene le persone interessate nella formulazione di obiettivi e nella loro realizzazione. Il coaching fornisce molti consigli pratici per la vita quotidiana, le cosiddette «strategie di coping».

Quali costi rimborsa Visana?

 

L’assicurazione di base (al netto della franchigia e dell’aliquota percentuale) copre i costi dei medicamenti e delle terapie svolte presso psichiatre e psichiatri.

 

Assicurazione di base


Medicamenti:
- i costi dei medicamenti prescritti vengono assunti dall’assicurazione di base.

Terapia:
- psicoterapia– le prime 40 sedute vengono rimborsate; se sono necessarie più sedute, è possibile richiedere la copertura dei costi (richiesta di assunzione dei costi)

- psicoterapia psicologica (prescritta dal medico) – in questo caso sono coperte le prime 30 sedute; su richiesta è ugualmente possibile un’estensione

 

Assicurazioni complementari

Ambulatoriale II/III : Visana assume un massimo di 5'000 franchi per anno civile

Maggiori informazioni sulle assicurazioni complementari

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Strategie di coping nella vita quotidiana

La gestione dello stress è importante per i e le pazienti con ADHD. Ma quali sono i metodi? Non esiste una sola strategia. Alcuni trovano utile stilare elenchi di cose da fare, ma per altri questa è un’ulteriore fonte di stress. Ad ogni modo, è vero che un approccio strutturato può aiutare a organizzare la vita quotidiana. Può trattarsi, ad esempio, di alzarsi e andare a letto sempre alla stessa ora. Ecco alcuni suggerimenti (tedesco).

 

Evitare distrazioni

Molti ritengono che sia utile evitare le distrazioni, creando un ambiente di lavoro tranquillo. A seconda del lavoro e della situazione abitativa e familiare, lavorare da casa è l’ideale. Altri consigli utili: impostate lo smartphone in modalità silenziosa o in modalità aereo e controllate e rispondete alle e-mail solo a orari fissi, ad esempio una volta al mattino e una al pomeriggio.

 

Sfogarsi con lo sport

Lo sport e l’esercizio fisico aiutano a staccare la spina e possono migliorare la concentrazione. Sup.erate le vostre resistenze con i nostri consigli per il benessere

 

Fare delle pause

Fare pause regolari è importante per ricaricare le batterie. Alcuni trovano utile lo yoga o la meditazione, altri riescono a rilassarsi meglio dormendo. Anche il rilassamento muscolare progressivo può aiutare a ridurre lo stress.

 

Battetevi il cinque

Darsi una pacca sulle spalle quando si riesce a realizzare un proposito fa bene. Il sentimento di gioia o di orgoglio è la migliore ricompensa. Qui trovate altri consigli per il benessere da mettere subito in pratica.

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Intervista: Perché non è mai troppo tardi per fare accertamenti

A Irene Beerli, membro del consiglio direttivo del centro di consulenza adhs20+ di Zurigo, l’ADHD è stato diagnosticato all’età di 55 anni. Nell’intervista con Visana racconta il grande sollievo che ha provato quando ha ricevuto la diagnosi.

 

Signora Beerli, come si è sentita quando ha finalmente saputo qual era il Suo problema?

È stato un incredibile sollievo per me sapere di avere l’ADHD. Finalmente il mio essere «strana» aveva un senso e potevo dargli un nome. La diagnosi mi ha dato la possibilità di riprendere in mano la mia vita e oggi, otto anni dopo, posso sfruttare appieno il mio potenziale. Questo mi dà molta soddisfazione.

 

Cosa c’è di diverso oggi rispetto al passato?

Mi viene più facile iniziare un’attività, riesco a leggere libri o andare a teatro e divertirmi. O ancora, se decido di occuparmi del giardino o delle faccende domestiche nel fine settimana, poi lo faccio davvero. Personalmente trovo che i medicamenti mi aiutino a concentrarmi meglio e a spuntare voci sulla mia lista delle cose da fare. Quel che conta per me è sapere che sono io a decidere in quali situazioni voglio prendere un medicamento, a dire «qui comando io».

 

Gli accertamenti hanno senso a qualsiasi età?

Sicuramente, perché le tante piccole battute d’arresto quotidiane possono minare l’autostima e, a seconda della situazione, spingerci a evitare certe situazioni per proteggerci. Ad esempio, rinunciamo a quella formazione continua che vorremmo tanto fare, oppure non abbiamo il coraggio di realizzare i nostri sogni. Una metafora che uso spesso è: siamo a bordo di un bolide, abbiamo la possibilità di sfrecciare via, eppure guidiamo con il freno a mano tirato. Sottoporsi ad accertamenti ha senso anche perché, nel lungo termine, un ADHD non trattato può farvi ammalare: tra le patologie collaterali si contano la depressione o il burnout.

Ha qualche consiglio per i primi passi dopo la diagnosi? Qual è il modo migliore per affrontarla?

 

  • Accettare è molto importante. Accettare di avere questo disturbo, fare pace con sé stessi e non essere troppo duri con sé stessi quando le cose non vanno troppo bene.
  • Scrivere un «manuale di istruzioni» per sé stessi. Pensare a ciò che è importante per voi personalmente, a ciò che vi aiuta.
  • Smettere di confrontarsi con gli altri.
  • Creare strategie adatte a voi, come tenere sempre le chiavi nello stesso posto.
  • Non vedetevi come una vittima e provate a prendere sul ridere sui piccoli inconvenienti.
  • Siate generosi con voi stessi, mostratevi comprensivi. Questo è un punto importante anche all’interno di una relazione o della famiglia. È bene parlarne apertamente e di tanto in tanto anche chiedere comprensione.

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Chiedete aiuto qui

Consulenza ADHD

Se sospettate di avere l’ADHD, potete chiedere consiglio al centro svizzero di informazione e consulenza adhs20+. Questo centro specializzato offre una consulenza individuale e personalizzata in tema di ADHD rivolta agli adulti a Zurigo e Lenzburg. Una consulenza di 90 minuti costa 150 franchi e serve come prima valutazione per trovare la migliore soluzione possibile per voi.


Qui è possibile registrarsi per un appuntamento di consulenza.

 

La prevenzione e l’informazione sono particolarmente importanti per il centro di consulenza adhs20+. Per questo motivo, oltre alla consulenza personale, il centro offre anche corsi di formazione e seminari per scuole, istituzioni sociali, associazioni professionali e aziende.

 

  • Consulenza telefonica gratuita da parte dell’organizzazione ADHD «elpos Schweiz» (tedesco): https://elpos.ch/

 

 

Per ricevere una diagnosi di ADHD è necessario rivolgersi a psicoterapeuti specializzati.

A seconda del vostro modello assicurativo, potete contattare direttamente uno specialista o farvi indirizzare dal vostro medico di famiglia. Ricordate però che attualmente i tempi di attesa possono essere lunghi (fino a sei mesi).

 

Ulteriori informazioni:

  • ADHD in età adulta. L’esperienza di una persona colpita (in tedesco): Link
  • Diagnosi di ADHD in età adulta: un podcast con Sven Rehmann (in tedesco):  Link
  • Manuale MSD: Link

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